Burattini Senza Fili

La ferocia del bianco o nero

today20 Ottobre, 2025 15 4

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Tempi di muri alti e barricate: ci avete fatto caso? Il linguaggio, depositario di sfumature e colori cangianti, si è ristretto, finendo per trasformarsi in una tavolozza in cui le tinte per affrescare il nostro modo di comprendere e farci comprendere sono quasi sempre due: bianco e nero.

Una dualità cromatica che restringe anche il nostro campo di visione sul mondo e sulle cose che, semplicemente, ci accadono e ci sfiorano.

Dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente (e si potrebbe continuare l’elenco, passando per la pandemia), fino ai social, ai tavolini di un bar o approdando all’assemblea di condominio, tutto sembra, ormai, assumere una logica binaria, che dà l’impressione di consolidare certezze tenendo fuori dalla porta dubbi e, più di tutto, alzando muri invalicabili.

Così il confronto, che ha sempre bisogno di una controparte con cui scontrarsi-incontrarsi e, soprattutto, mettere a verifica e, in alcuni casi, sospendere o ritirare la propria opinione di fronte a quella che appare la rivelazione di un errore, scolora in un dualismo che, sempre di più, assomiglia a una camicia di forza: devi stare di qua o di là.

Non ci sono pensieri mediani o laterali che tengano.

Nei social, ad esempio, questo meccanismo si traduce in quello che potremmo definire l’effetto ‘curva’: si sale sugli spalti, si urla il proprio punto di vista e, alla fine, si contano i favorevoli e i contrari. Uno spettacolo ad uso e consumo di una platea di tifosi immaginari in cui si esce sempre rafforzati nella propria opinione e mai sfiorati da un dubbio o dalla scoperta di qualcosa che possa essere assimilato e fatto proprio, non come una sconfitta, ma come un arricchimento.

Nella realtà di tutti i giorni, invece, per continuare nella trasposizione del concetto, potremmo parlare di un eccesso di personalizzazione, in cui le ragioni dello scontro coprono sempre e comunque quelle di un possibile campo di incontro, anche limitato ad alcuni punti: per verificarlo basta guardarsi intorno o, semplicemente, osservarsi.

Più di tutto, questa modalità dialettica bicolore, si porta dietro un’illusione e un pericolo: l’illusione che avere l’idea chiara su un fatto si debba sempre accompagnare all’imposizione del proprio punto di vista e all’impermeabilità a qualsiasi sfumatura di dubbio; il pericolo di rinchiudersi in recinti a compartimenti stagni, in cui il dialogo si trasforma in un monologo che, come per un sortilegio (maligno) in uno specchio, riflette sempre e comunque solo la propria immagine.

Noioso, inutile. Tutto resta uguale a se stesso. A partire da noi stessi.

Pierpaolo Burattini

Scritto da: Radio Glox


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