Caffè Europa

Le strade d’Europa

today16 Giugno, 2025 59 8

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In questo mondo che non ha più distanze si può fare su e giù anche da Berlino, cantava Lucio Dalla nell’album Cambio. Era il 1990, e il muro che divideva la capitale tedesca fra est ed ovest era caduto soltanto un anno prima: le immagini di ragazze e ragazzi a cavalcioni su quello che restava del muro, finalmente liberi di andare di qua e di là a piacimento, erano già impresse nella memoria collettiva, parte della coscienza sociale di un continente.

Nel 2025, se guidiamo o viaggiamo in treno nell’Unione Europea, a malapena ci accorgiamo di aver passato una frontiera, di solito con uno sguardo distratto a certe stelle gialle su sfondo blu sul ciglio della strada, o grazie a un messaggio sul telefono che ci ricorda semplicemente che possiamo continuare a chiamare casa alla stessa tariffa. In almeno un punto, il confine Belgio – Paesi Bassi è marcato, se così si può dire, da crocette bianche su una pavimentazione grigia che ospita i tavolini di un bar: si può letteralmente bere una birra con una gamba in Belgio e una in Olanda, volendo. La settimana scorsa, arrivando alla stazione di Maastricht in anticipo rispetto a quello che dovevo fare, ho notato quello che prima avevo solo visto, come spesso facciamo con quello che ci sembra ovvio o dovuto: i treni con tre bandiere, belga, olandese, e tedesca – un progetto ferroviario condiviso, incoraggiato dal buon senso di frontiere comuni e sostenuto dall’integrazione europea. Città universitaria a vocazione naturalmente cosmopolita, già sede della firma dell’omonimo trattato sull’Unione Europea nel 1992, Maastricht si trova a un passo dal Belgio in Limburgo, la stretta appendice meridionale dei Paesi Bassi: ad addormentarsi in treno, con un niente ci si ritrova ad Aquisgrana in Germania.

Con l’estate alle porte, se viaggiamo in Europa abbiamo il lusso di dimenticarci dei confini che superiamo, per ricordarcene magari nel sentire un’altra lingua, assaggiare nuovi sapori o stando sotto un sole più caldo (e se si viene dal Belgio praticamente ogni sole è più caldo). I passaporti europei sono fra i più potenti e ben ricevuti al mondo: il passaporto italiano, per esempio, in linea con altri passaporti di paesi membri dell’Unione Europea, consente l’ingresso senza visto in 131 paesi al mondo, e di ottenere il visto all’arrivo in altri 44 (per rendere l’idea, il passaporto afghano, al momento il più sfortunato, consente l’ingresso senza visto in solo 6 paesi). Fuori dall’UE, i cittadini europei godono oggi di protezione consolare da parte di un altro stato membro se il loro paese non è rappresentato. Sia che viaggiamo per piacere, sia per lavoro o per necessità, auguriamoci di continuare a cogliere anche quello che ormai ci sembra scontato: tragitti comodi, frontiere appena visibili, e soprattutto una pletora di possibilità in cui oggi ci è così naturale scegliere quello che solo qualche decennio fa era impensabile.

Francesca Varasano

Scritto da: Radio Glox


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